Fabio Gallo: una “Città della Pace” per dire NO alla guerra in Iraq e nel mondo
La missione di Papa Francesco in Iraq premia il tempo dedicato a costruire lineamenti di pace. Tanti anni di duro lavoro oggi trovano lo sbocco desiderato in questa storica missione innanzi alla quale i signori della guerra devono riflettere. A suggerirmi di fondare la Città della Pace, sono stati i venti di guerra che soffiavano dal Mediterraneo. E ad utilizzare l’Arte come strumento di Pace, con il fine di alimentare il dialogo tra i popoli, fu la semplice domanda che mi posi molte volte nel luogo di Michelangelo: cosa è l’Arte se non l’incapacità dell’Uomo di tacere, di fare silenzio innanzi ad essa? E cosa è la Bellezza, se non il legame tra l’Uomo e Dio? Innanzi alla Pietà di Michelangelo o ammirando la Cappella Sistina, compresi che non servivano parole e che tutti coloro i quali provenivano da decine di Nazioni, li, parlavano una sola lingua: quella dell’Arte: il silenzio. Ecco che trovai “la chiave” della Porta della Città della Pace nella quale avrei fatto incontrare Popoli, Culture e religioni: la Bellezza dell’Arte, una sola lingua che non avrebbe avuto necessità di parole, se non di silenzio e incontro.
LA GUERRA IN IRAQ ENTRATA NELLA MIA VITA – Il 2002 si prospettava un anno molto difficile a causa della possibile Guerra in Iraq che poi, effettivamente, divampò nel 2003. Una guerra che poteva allargarsi ai paesi del Mediterraneo e che si sarebbe dovuta scongiurare. Gli effetti di questa guerra pesano ancora oggi anche sul nostro Paese e sulla mancanza di stabilità del Mediterraneo. Una crisi che ha prodotto centinaia di migliaia di morti tra i cristiani e non solo. Ma ha prodotto anche quel flusso migratorio che oggi fa molto discutere e che non si è in grado di gestire.
La Basilica dello Stato è anche “Cappellania irachena” e ospitava Mons. Philip Najim Procuratore del Patriarcato di Babilonia dei Caldei di Baghdad presso la Santa Sede e Visitatore Apostolico per l’Europa. Grazie a lui compresi bene cosa sarebbe potuto accadere. Qui di seguito alcuni miei dialoghi con Mons. Philip Najim che abbiamo deciso di rendere pubblici.
Fabio Gallo con Mons. Philip Najim – “Che cos’è Babilonia dei Caldei”
Fabio Gallo con Mons. Philip Najim -“Il Popolo Caldeo e la guerra in Iraq”
Fabio Gallo con Mons. Philip Najim -“L’appello di Papa benedetto XVI sul Popolo Caldeo”
L’ARTE PER CONSOLIDARE IL PROGETTO DI PACE
Così, come Direttore dell’Ufficio Cultura della Basilica, fondai la “Città della Pace”, un villaggio globale in grado di offrire ospitalità al confronto culturale di Pace tra donne e uomini di diverse Nazioni, Culture e Religioni. Nella Basilica costruita da Michelangelo, l’incontro tra Arte, Fede e Scienza ha unito l’Umanità.
Scelsi come strumenti del confronto l’Arte, proponendomi come obiettivo la ricerca di un linguaggio semplificato per una cultura di Pace condivisibile e sostenibile. Una ricerca che qualche anno dopo richiamò l’attenzione di Assisi Pax International.
La Città della Pace ha consentito di creare un incontro delle Nazioni per mezzo dell’esposizione e condivisione delle Arti, intese come “ambasciatrici” di Pace. All’evento la cui serata inaugurale è stata dedicata ad una raccolta fondi per il FAI, attribuii il nome di “CentoEventiGiorni” (durata degli eventi) e prese vita in occasione del Tricentenario della Meridiana di Francesco Bianchini, voluta da Papa Clemente XI nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma.
UN LIBRO PER DESCRIVERE LA SEDE DELLA CITTA’ DELLA PACE
Si tratta dell’orologio solare attivo fino al 2502 che determina non solo l’ora solare esatta, ma l’esatto momento in cui si verifica la Passione, morte e resurrezione di Gesù di Nazareth da cui dipende anche il calendario romano. Per l’occasione, insieme alla Provincia di Roma, pensammo di realizzare un Volume d’Arte da consegnare alla moglie del Presidente della Repubblica e alle Autorità presenti.
Il Volume prese subito forma grazie all’impegno degli esperti Catamo e Lucarini e alla realizzazione di una serie di immagini tra le quali quella intera della linea Meridiana impossibile da realizzare in un solo scatto poiché lunga 44 metri. Per ottenere l’intera linea Meridiana fotografata in Azimuth, e in considerazione del fatto che i droni furono inventati 15 anni dopo, creai una procedura aerea originale che diede un risultato eccellente. Il Ministero dei Beni Culturali disponeva di una immagine simile.
L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ED IL SENSO DI RESPONSABILITA’
Tra le soddisfazioni, la più grande è stata quella di ricevere l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, indirizzato alla mia persona. Un dettaglio che non è affatto tale, per chi sa unire tempi e circostanze. Soprattutto, un bene da tutelare con grande senso di responsabilità.
LA SIGNORA FRANCA CIAMPI APRE LE PORTE DELLA CITTA’ DELLA PACE
Il grande evento di apertura a cura della Filarmonica della Scala di Milano diretta dal M° Riccardo Muti è stato inaugurato dalla Signora Franca Ciampi, moglie del Presidente della Repubblica Italiana e ha visto presenti 2.500 Autorità internazionali, Università, Centri di Ricerca, Artisti, Musei.
Le adesioni furono tali da aver dovuto progettare tutto, anche i posti a sedere per il Grande Evento inaugurale, con il supporto della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli.
Gli eventi culturali della durata, appunto, di 120giorni hanno visto, tra i tanti testimoni, il Direttore del Museo della Pace di Hiroshima Minoru Hataguchi, superstite dell’esplosione nucleare, che ha portato una testimonianza agghiacciante sugli orrori che il nucleare procura anche a distanza di decenni.
MINORU HATAGUCHI ACCOGLIE IL MIO INVITO E DESCRIVE IL MOMENTO DELL’ESPLOSIONE DELL’ATOMICA
Il Direttore Minoru Hataguchi ha dimostrato una maturità e umiltà che ha riscosso aiutato a riflettere le numerose istituzioni giunte dalle nazioni. Lui era bambino e vide l’esplosione dell’atomica. La descrizione fu agghiacciante. Volle anche sottoscrivere il “Manifesto” per la Pace sul quale ho voluto riportare il monito di Giovanni Paolo II: “Solo dalla Verità e dalla Giustizia possono scaturire la Libertà e la Pace. Su questi valori è possibile costruire una vita degna dell’Uomo. Fuori da essi c’è solamente rovina e distruzione“.
Il Manifesto della Città della Pace che il Direttore del Museo della Pace di Hiroshima volle sottoscrivere, oggi, è stato affidato alla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”.
L’ALBERO DELLA PACE DI BARBARA
Tra le Opere d’Arte esposte, l’Albero della Pace di Olga Biglieri (Barbara), realizzato con le mani dei bambini che sono rimasti coinvolti nelle conseguenze del nucleare. Le loro manine intinte nei colori, hanno formato un grande albero conservato ed esposto nel Museo di Hiroshima. Quelle di Bertina Lopes, Consigliere dell’Ambasciata del Monzambico a Roma; le opere provenienti dal Museo della Pace di Segovia diretto da Lucia Bosè.
INSIEME AI MIEI FRATELLI EBREI
Insieme all’artista visuale Georges De Canino, ebreo, con il quale ho condiviso un fraterno rapporto, abbiamo voluto ricordare l’orrore dei campi di concentramento, alle porte del nuovo Millennio. La depersonalizzazione, la crudezza delle deportazioni che hanno lacerato il rapporto tra l’Uomo e Dio, la nascita dell’Uomo-scarto che sotto diverse spoglie oggi è largamente condiviso da una umanità profondamente vuota di senso. Quelle di Natalia Tsarkova e dei quattro “Artisti per la Pace”.
4 ARTISTI PER LA PACE: UNA MOSTRA STRAORDINARIA
Molto apprezzata al punto tale da aver dovuto replicare la mostra d’Arte, l’idea dei “4 Artisti per la Pace”: Michelangelo Tallone, Claudio Rolfi e Guido Vigna, tutti molto quotati, insieme ai quali ho avuto l’onore di esporre e raccontare il mio punto di vista attraverso l’Arte della Fotografia.
IO, CARLA FRACCI E LA DANZA IN BASILICA: UN MOMENTO STORICO
La Città della Pace ha ospitato anche la storica performance di Carla Fracci che a piedi nudi danzò sulla linea meridiana del Bianchini accompagnata dalla voce del Soprano Gloria Criscione Pineda che grazie a questo grande evento poté concretizzare l’istituzione dell’Università degli Studi della Pace nel Paraguay.
La “Città della Pace” ha ricevuto patrocini e partecipazione attiva del Pontificio Consiglio di Cultura; Presidenza della Regione Lazio; Presidenza della Giunta Provinciale di Roma; Università della Pace “Giorgio La Pira”; Università Federico II di Napoli – Facoltà di Architettura; Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – Dipartimento Storia dell’Arte della Facoltà di Lettere e Studi di Chimica e Tecnologia delle sostanze biologicamente attive, del Polo Scientifico Didattico di terni dell’Università di Perugia – Facoltà di Scienze Politiche, Corsi di Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo e per la Pace e Scienze Sociali della Comunicazione Interculturale, del Museo della Civiltà Romana, del Centro Internazionale Antinoo per l’Arte, di AdnKronos Cultura.
IL MIO PROGETTO DIVENTA MATERIA UNIVERSITARIA E LA PACE DIVENTA LAVORO
Una volta conclusa la prima edizione della Città della Pace, giunse un’altra soddisfazione e gratificazione: l’Università “La Sapienza” di Roma – Dipartimento di Storia dell’Arte, con apertura dell’anno 2003, istituì il percorso formativo a più cicli di conferenze dedicato al tema dell’Arte come Progettualità di Pace di cui sono stato Docente insieme alla Giornalista e Storico dell’Arte Viviana Normando.
I PENNELLI DEL MAESTRO GIUSEPPE AFRUNE APRONO LA SECONDA EDIZIONE
Questa straordinaria esperienza piena di contenuti si è ripetuta negli anni successivi creando adunanze di alte istituzioni e Artisti del livello di Giuseppe Afrune, Ines Salazar, Ennio Morricone, Igor Mitoraj, Padre GianMaria Polidoro fondatore di Assisi Pax International e autore di “Civiltà di Pace”, il Prof. Fausto Cantarelli autore de “I tempi del Mediterraneo”, grazie ai quali riuscimmo a lasciare aperte per sempre le “Porte degli Angeli”: le porte della Città della Pace. A seguire alcune foto che ricordano gli eventi e nelle quali, tra i tanti ospiti presenti, appaiono i Signori Cardinali Angelo Sodano (Segretario di Stato Vaticano) e Giovanni Canestri, il Parroco della Basilica dello Stato Mons. Renzo Giuliano, la dott.ssa Eleonora Cafiero Capo Segreteria dell’Ufficio Cultura della Basilica dello Stato, il Maestro Giuseppe Afrune.
IL DIALOGO SUI TEMI DELLA PACE CON IL PATRIARCA DI MOSCA KIRILL
Successivamente, nel Dicembre 2007, si tenne un evento che scrisse una nuova importante pagina della Città della Pace, che avrebbe avuto una importante ricaduta diplomatica nel futuro. Esattamente dopo nove anni. In occasione degli eventi indetti in onore dell’istituzione della Chiesa Ortodossa di S. Caterina Grande Martire d’Alessandria in Roma, nella qualità di fondatore della Città della Pace” e della “Carta della Pace”, ebbi modo di incontrare riservatamente il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill. Scopo dell’incontro, quello di discutere sul tema “Arte come progettualità di Pace”. In tutti i grandi eventi nei quali Popoli, Culture e Religioni si incontrano, l’Arte è subalterna all’incontro. Dal mio punto di vista, invece, l’Arte avrebbe dovuto rappresentare il “ponte” per l’incontro tra i Popoli, le Culture e le Religioni. Non più, intrattenimento, ma, elemento cardine del dialogo.
Un argomento che ho avuto l’opportunità di discutere con il capo della Chiesa Ortodossa di Mosca e di Tutte le Russie. Il dialogo è avvenuto nella Cappella dei Certosini, alla presenza del suo segretario e di Mons. Renzo Giuliano, Parroco della Basilica di Stato. Alle mie spalle, anche se fuori dalle immagini, la dott.ssa Eleonora Cafiero, a capo della Segreteria dell’Ufficio Cultura della Basilica dello Stato e la dott.ssa Viviana Normando, Giornalista e Storico dell’Arte.
Un incontro storico che ha dato i suoi frutti. Dopo nove anni, nel Dicembre 2016, il Vaticano organizzò “Roma Aeterna”, una mostra eccezionale che ha portato a Mosca i tesori della Pinacoteca Vaticana.
Un evento senza precedenti che fu incoraggiato direttamente dalla Santa Sede. Il pubblico russo ha potuto ammirare alla Galleria Tretyakov 42 capolavori di Caravaggio, Raffaello, Bellini, Guercino, solo per citare alcuni nomi.
Il redazionale della testata sputniknews.com nel commento scrisse: “Viva l’arte, ponte imbattibile fra Russia e Italia”. Sempre nel 2007 accadde un episodio che mi tramortì e che desidero testimoniare. Don Ragheed Ganni, parroco a Mosul, venne ucciso dall’Isis il 3 giugno 2007. Prima di diventare Parroco aveva studiato a Roma e avevamo condiviso gli stessi spazi in Basilica.
AVERE VISSUTO CON UN FUTURO SANTO E NON VOLERLO DIMENTICARE
Laureato in Ingegneria e successivamente negli studi teologici nella Capitale, parlava correttamente tre lingue. Un ragazzo d’oro, un vero figlio di Dio che non tardò a manifestarsi per la fermezza della sua fede. I testimoni del suo assassinio raccontano che al capo del gruppo di fuoco dell’Isis che si rivolse a lui prima di sparare, gli disse: “Ti avevo detto di chiudere la chiesa, perché non l’hai fatto?” E il giovane prete rispose: “davanti agli assassini non posso chiudere la casa di Dio”.
Oggi questo giovane sacerdote diventerà Santo e sarò testimone di aver vissuto con un a Santo. Comprendo quando il Patriarca di Babilonia dei Caldei, sapendo bene quale lavoro stessi portando avanti con il suo Visitatore Apostolico presso la Santa Sede, a tavola, innanzi al parroco della Basilica Mons. Giuliano, mi fece giurare di non andare in Iraq perché il mio nome era già noto ai terroristi e mi avrebbero ucciso subito. La guerra, combattuta con il versamento del sangue o senza, è la negazione della ragione umana.