Fabio Gallo: il “ritorno ad Itaca” spinto dal vento della nostalgia
Tra miti e leggende l’Odissea narra dei sentimenti che in tanti viviamo nel corso della nostra esistenza. Tra essi quel “Nostos” che soffia come vento all’anima spingendola fuori dal corpo verso casa. Avvertii questo vento diventare impetuoso al punto tale da farmi credere che fosse giunto il tempo di ritornare a casa. Il mio “Ritorno ad Itaca” non è stato facile e anche la mia come quella di Ulisse, era stata una vera odissea lunga 20 anni, vissuti lontano dagli affetti più grandi di ogni successo, gratificazione e conquista professionale. Sapevo, rientrando, di avere la forza necessaria per tendere l’arco che avrebbe dovuto usare i dardi della cultura, del dialogo, del “fare” e del progettare. Ma da qualche parte avrei dovuto iniziare. Ci pensò l’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola che in occasione del V° centenario dalla scomparsa di San Francesco a Tour, in Francia, attesa la delicatezza dell’Evento che richiedeva una speciale attenzione, mi chiese di elaborare un piano di comunicazione istituzionale, teso a valorizzare l’effettivo scopo degli eventi, non speculativo ma spirituale e, contestualmente, di elaborare un progetto a lungo termine per la dematerializzazione del Patrimonio Culturale dell’Ordine.
Tenendo presente che quella di San Francesco da Paola è l’icona più diffusa nel mondo dopo quella della Madonna del Santuario di Pompei, è facile immaginare l’arduo compito. Seguire le orme del più grande Taumaturgo della storia cristiana è stata (ed è) una straordinaria, infinita e misteriosa avventura. Inizia qui un rapporto di particolare intensità emotiva, spirituale e professionale con l’Ordine fondato da San Francesco di Paola.
La sua opera rivolta ai giusti, agli ultimi e ai potenti, qualche anno dopo ha ispirato lo statuto del Movimento culturale, sociale e politico “NOI”. Avevo compreso che avrei portato in rete il più vasto Patrimonio Culturale della Storia cristiana. Iniziava un nuovo grande lavoro, attualmente in corso.
Tra le attività istituzionali, proposi la realizzazione di una programma televisivo edito da RAI International. Fu un vero capolavoro e il Santuario di Paola, uno dei pochi e veri attrattori culturali in grado di richiamare turisti, viaggiatori e pellegrini in Calabria in ogni stagione, entrò in Mondovisione. A coordinare il Programma fu Mario Maffucci, già a capo della V° struttura di RAIUNO, mentre la produzione fu curata da Francesco Scavelli e Fabio Gallo.
Alla splendida Paola Saluzzi fu affidata la conduzione e all’interno del programma furono presentati altri due progetti previsti dal mio ampio programma istituzionale: “Itineraria”, il percorso delle sacre reliquie di San Francesco nelle 12 Diocesi della Calabria, un documento di carattere demo-antropologico unico e che mostra un’immagine tenerissima della Calabria, e la prima Piattaforma dedicata al Santo. La progettai insieme agli esperti del mio Gruppo di lavoro per fornire informazioni quotidiane e istituzionali: www.francescodipaola.info.
Fu solo l’inizio e compresi che una volta conosciuta la sua realtà, è impossibile smettere di amare San Francesco di Paola. Dopo qualche tempo, infatti, vedo giungere nel mio ufficio per un incontro davvero provvidenziale, Padre Francesco Marinelli, già Correttore Generale dell’Ordine dei Minimi e Padre Gregorio Colatorti, suo successore. Avevo innanzi due colossi sia dal profilo istituzionale che spirituale, e fui colpito dalla loro umiltà. Sarei dovuto essere io, se mai, a raggiungerli, non il contrario.
Nelle loro parole, il bisogno di rendere nuovo il Patrimonio dei Beni Culturali del Santo della Carità, perché potesse entrare nella vita di tanti, grazie ad un sistema di connettività in grado di rendere giustizia all’opera umana e di Pace di San Francesco. Mi veniva affidato un nuovo compito, ancora più grande dei precedenti, non più dalla Basilica Santuario di Paola ma direttamente dall’Ordo Minimorum di Roma.
Ricordo le parole di Padre Marinelli quando disse: “siete stati scelti da San Francesco perché avete seguito tutti i nostri eventi dal V° Centenario dalla Morte al VI° dalla sua Nascita! Quindi siete voi a dover procedere”. Provai una forte emozione, come un vento che mi attraversava. Quelle non erano parole pronunciate da un uomo come tutti, ma da un figlio diletto di San Francesco. E così, Conventi, Santuari e Chiese aprirono i loro portoni come braccia spalancate per accogliere il nostro lavoro tra Fede, Arte e Innovazione.