Digitalizzazione di Beni Culturali e Librari: ne parla Fabio Gallo fondatore dei Musei Digitali Italiani
Digitalizzazione di Beni Culturali – Ringrazio ComunicareITALIA.IT per questo spezio che condivido sul mio blog perché, in breve, racconta i recenti progetti che insieme al mio gruppo di lavoro porto avanti da oltre 20 anni.
“Recentemente si parla molto di Digitalizzazione di Beni Culturali. In Italia ha preso slancio grazie ad una serie di iniziative di pregio che hanno avuto il merito di far comprendere la molteplice valenza del termine “digitalizzazione” e, in tal senso, abbiamo rivolto alcune domanda al professionista che per le sue competenze e per quanto ha realizzato di concreto e visibile negli ultimi 20 anni, emerge come una delle più eminenti e ingegnose personalità di settore.Fabio Gallo ha debuttato nel mondo della digitalizzazione dei Beni Librari di pregio nell’anno 2004 digitalizzando per conto del Ministero della Cultura il fondo di musica sacra più celebre al mondo: quello del Sommo Pontefice. Un’impresa che lo ha reso immediatamente famoso consentendogli, insieme al suo ristretto gruppo di lavoro, di conquistare intere pagine culturali dei quotidiani nazionali, da “La Repubblica” a “Il Messaggero”, all’Osservatore Romano”, giusto per citarne alcuni. Il segreto di questo eccellente progetto che ha generato la prima “Digital Library” italiana – riferisce Fabio Gallo – è stata la ricerca. Con questo lavoro ideò la digitalizzazione con camera da 35mm digitale quando ancora nel ministro di digitalizzava con lo scanner. Oggi l’industria che costruisce sistemi planetari per la digitalizzazione di beni librari si ispirano alla sua tecnica che rimane sempre avanti grazie alla continua ricerca nel settore che Fabio Gallo conduce con alte competenze e risultati eccellenti.
DIGITALIZZAZIONE DI BENI CULTURALI E LIBRARI – FABIO GALLO FONDATORE DEI MUSEI DIGITALI ITALIANI
Dal 2004 ad oggi Fabio Gallo ha digitalizzato migliaia di beni culturali italiani fondando il Dipartimento di Digitalizzazione della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” censita tra gli Istituti Culturali italiani, poi il “Centro di Alta Competenza CONNESSIONI” in partnership con la Biblioteca Nazionale di Cosenza, e poi il “Polo per la Digitalizzazione dei Beni Culturali e Librari rari e manoscritti” che ha scelto di collocare nel cuore dell’antica Pandosia, nel caratteristico Borgo antico di Castrolibero. Ma non è tutto! Fabio Gallo, infatti, ha creato di sana pianta il primo Museo Digitale italiano ITALIAEXCELSA, poi il progetto COSENZA CRISTIANA che ha conquistato l’interesse del ministro Dario Franceschini che ha attribuito grazie a questo capolavoro digitale ben 90 milioni di Euro per la riqualificazione urbana del Centro Storico di Cosenza, immediatamente dopo l’Ecosistema Digitale della Cultura della Città di Cosenza (MetaversoCOSENZA, n.d.r.) e, ciliegina sulla torta, il Museo Digitale della Calabria CALABRAIEXCELSA che, per la sua valenza etica e culturale, rappresentando un valore di unicità nel campo della valorizzazione di Beni Culturali, ha ottenuto l’inserimento del Sistema Museale Nazionale.
Parliamo, dunque, della persona che ha ideato, istituito e realizzato i Musei Digitali Italiani. Grazie a questi progetti che possiamo definire grandi segni ci civiltà che restituiscono alla società una fruizione di altissimo livello del patrimonio culturale italiano, Fabio Gallo e la Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” sono stati recentemente insigniti della “Medaglia d’Oro Maison des Artistes” presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”.
DIGITALIZZAZIONE DI BENI CULTURALI
Abbiamo chiesto cosa è la Digitalizzazione dei Beni Culturali e Fabio Gallo risponde: “si tratta di un termine molto, molto ampio che tocca tutti i campi strategici che vanno dalla semplificazione della Pubblica Amministrazione alla gestione del nostro portafoglio digitale, alla Sanità, alla difesa e molto altro. Nel mio caso mi occupo di digitalizzare Beni Culturali in generale con molteplici fini: valorizzarli tramite i sistemi innovativi di comunicazione, renderli accessibili a tutti, escluso nessuno, tutelarli da possibili calamità naturali e attività belligeranti che, purtroppo, minano non solo il genere umano ma anche la sua memoria culturale che rappresenta il capitale identitario di un Paese”. Quale è il vantaggio della Digitalizzazione dei Beni Culturali: “considero primario quello che ci consente di accostare ai beni culturali anche tutti coloro i quali non hanno la possibilità di verli dal vivo conquistando, così, nuovi pubblici e colmando anche vuoti creati dalle povertà educative. Sin dall’inizio la mia idea è stata quella di digitalizzare beni culturali italiani per assicurare a tutti e alle nuove generazioni in maniera speciale, il diritto allo studio e alla conoscenza”
Cosa pensa di fare ancora? “Migliorare sempre più la ricerca nel settore della Digitalizzazione dei Beni Culturali e aggiornare i Musei Digitali attesa la grande responsabilità attribuitaci con il riconoscimento del Sistema Museale Nazionale e continuare a sposare il futuro formando bravi professionisti nei centri che ho fondato in collaborazione con Enti Pubblici che hanno saputo guardare avanti”. Prossimo lavoro che potremo vedere sui Musei Digitali? “Mi è stato chiesto di digitalizzare in occasione del Giubileo 2025 il patrimonio culturale di Assisi e Chiusi della Verna per ricostruire e rendere fruibile al mondo la storia di San Francesco e Santa Chiara di Assisi. Un grande onore soprattutto se si pensa che si celebrano anche gli ottocento anni del Cantico delle Creature e che, a Chiusi della Verna, tra quelle pietre gigantesche, un uomo che si chiama Francesco, ha incontrato Dio”