Fabio Gallo: l’Atomica di Hiroshima ha cambiato il mondo. Non sappiamo come.
Il 22 Ottobre 2002 fondai la “Città della Pace” che prese vita nella michelangiolesca Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma, ultimo capolavoro del genio di Michelangelo. Il grande evento per la sua capacità d’incontro tra le nazioni e per le sue alte finalità etiche si svolse sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana che ebbi l’onore di avere indirizzato alla mia persona. Un fatto raro in ambito istituzionale che mi responsabilizzo molto. Eravamo alle porte di una guerra, quella in Iraq, che nella Basilica si avvertiva molto essendo essa “cappellania irachena” a Roma e abitandovi al suo interno il Procuratore del Patriarcato di Babilonia dei Caldei presso la Santa Sede.
Anche io vivevo in questo luogo nel quale da secoli è luogo d’incontro di Arte, Fede e Scienza. Pensai non ad un evento unico ma a 120 giorni di grandi eventi con il fine di diluire nel tempo l’appello rivolto al mondo dell’Arte inteso come testimonianza di Pace. E feci coincidere l’inizio degli eventi culturali internazionali con i 300 anni dalla istituzione nella Basilica della Linea Meridiana di Francesco Bianchini: l’orologio solare voluto da Papa Clemente XI. Prendeva vita, così, il “Tricentenario della Meridiana Bianchini – Centoeventigiorni”. Decisi di chiamare l’unico vero testimone che avrebbe potuto raccontare cosa di veramente mostruosa fu la guerra ed il rischio che queste possano degenerare in catastrofi umanitaria. Chiamai il Direttore del Museo della Pace di Hiroshima Minoru Hataguchi, superstite dell’esplosione nucleare, che ha portato una testimonianza agghiacciante sugli orrori che il nucleare procura anche a distanza di decenni. Oggi, a distanza di 19 anni dall’apertura delle porte della “Città della Pace”, riecheggiano ancora in me le sue parole e da quel giorno innanzi ad esse, insieme ad oltre 2.500 ospiti e autorità, innanzi al suo racconto, conobbi il vero silenzio.
Il Direttore Minoru Hataguchi ha dimostrato una maturità e umiltà che ha riscosso aiutato a riflettere le numerose istituzioni giunte dalle nazioni. Volle anche sottoscrivere il “Manifesto” per la Pace sul quale ho voluto riportare il monito di Giovanni Paolo II: “Solo dalla Verità e dalla Giustizia possono scaturire la Libertà e la Pace. Su questi valori è possibile costruire una vita degna dell’Uomo. Fuori da essi c’è solamente rovina e distruzione“.
Il Manifesto della Città della Pace che il Direttore del Museo della Pace di Hiroshima volle sottoscrivere, oggi, è stato affidato alla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”.
Tra le Opere d’Arte esposte, l’Albero della Pace di Olga Biglieri (Barbara), realizzato con le mani dei bambini che sono rimasti coinvolti nelle conseguenze del nucleare. Le loro manine intinte nei colori, hanno formato un grande albero conservato ed esposto nel Museo di Hiroshima. Quelle di Bertina Lopes, Consigliere dell’Ambasciata del Monzambico a Roma; le opere provenienti dal Museo della Pace di Segovia diretto da Lucia Bosè.